Per un partito Democratico davvero. Per un contributo alla rigenerazione della democrazia nel nostro paese. Per un autentico impegno costituente.

giovedì 8 maggio 2008

PER RIPARTIRE CON I TANTI CITTADINI DEL 14 OTTOBRE - Lettera aperta a Walter Veltroni e al PD

Bologna, 8 maggio 2008

Era l'estate del 2007 quando alcuni di noi si incontrarono a Bologna per ragionare sull'accelerazione del percorso costituente del Partito Democratico. 
La decisione di svolgere il 14 ottobre le elezioni del segretario e dell'assemblea costituente, ci portò a riflettere sulla necessità di organizzare al meglio tutte le realtà associative che avevano contribuito, in tutt' Italia, alla costruzione dei Comitati promotori territoriali per il PD. 
La rete “Articolo 49” nacque così, mettendo in contatto varie realtà associative locali e nazionali già esistenti (le reti nazionali Oltre il mare per la democrazia partecipata, Cittadini per l'Ulivo, Associazione culturale della Sinistra per il PD (ASPD), il Comitato Nazionale per le Primarie, il blog CostituenteDemocratica.Net, la rete bolognese Res Publica, ecc.), promuovendo e coordinando una serie di iniziative finalizzate a dare un contributo costruttivo alla nascita del PD.
Dopo la pesante sconfitta elettorale nella recente tornata elettorale, riteniamo doveroso riflettere ad alta voce sul percorso che abbiamo alle nostre spalle. 
Scrivemmo: 
Tra due mesi nascerà il Partito Democratico. Perché e Chi é interpellato? E’ bene ricordare quali sono i motivi e quali soggetti sono, con passione e intelligenza, impegnati a partecipare a questo progetto politico. Due aspetti della questione tra loro inscindibili. I partiti italiani – e non solo – nell’ultimo ventennio del secolo scorso hanno attraversato una gravissima crisi di idee, di valori e di identità: gli strumenti con i quali i partiti guardavano ed interpretavano la realtà si sono rivelati improvvisamente antiquati, obsoleti, inadatti ad affrontare le aspirazione e i problemi del nostro tempo. I valori, i desideri, i bisogni, le aspettative, i comportamenti dei cittadini sono cambiati e stanno cambiando in gran fretta ed il patrimonio ideale e progettuale delle grandi famiglie politiche del ‘900 si è rivelato insufficiente. (...) Riavvicinare i cittadini alla politica, restituire loro il piacere ed i modi giusti per contare è una delle sfide principali del percorso per la costruzione del Partito Democratico; una sfida che è possibile vincere ad alcune precise condizioni di metodo e di contenuti.

Da allora abbiamo assunto diverse iniziative. Il 31 ottobre condividemmo una lettera aperta a Walter Veltroni nella quale, criticando le modalità di svolgimento della prima riunione dell'Assemblea costituente, gli chiedevamo tra l'altro di garantire:  che mai più accadrà che, all’interno del Partito Democratico, a nessun livello, le decisioni siano prese da un ristretto numero di persone e presentate, di fatto, all’Assemblea solo per la ratifica; che siano sempre garantiti reali spazi di discussione e dibattito.  
Abbiamo poi avanzato alcune proposte, disattese. Alcuni esempi: le primarie per avere una scelta partecipata di una parte significativa dei candidati al Parlamento, la parità di genere nelle candidature. 

Riteniamo che le associazioni e la cittadinanza attiva impegnati nel percorso costituente non siano figli di un dio minore: in questi mesi, fuori e dentro l'Assemblea costituente, abbiamo avanzato proposte ragionevoli e costruttive. Abbiamo indicato percorsi aperti di partecipazione e rappresentato una via differente per stare “accanto e dentro” il PD. Nello “spirito e nel metodo delle primarie” che, ogni volta scelti, ha condotto a risultati importanti. L'improvvisata consultazione nei circoli per l'indicazione di possibili candidati invece è stata vissuta con frustrazione dal “popolo delle primarie”. 
Un anno ci separa dai prossimi appuntamenti elettorali: i regolamenti attuativi previsti dallo Statuto nazionale approvato il 16 febbraio scorso dovranno dare una risposta chiara, in tempi ragionevolmente brevi, a queste istanze di innovazione e di allargamento della partecipazione.
Tutti noi stiamo proseguendo il nostro impegno nella faticosa impresa di portare a compimento il percorso iniziato il 14 ottobre 2007.
In particolare crediamo che i media abbiano sottovalutato alcuni tra gli impegni incontrovertibili che il PD di Walter Veltroni ha assunto pubblicamente e attorno ai quali bisogna costruire con pazienza un consenso maggioritario nell'intero Paese: la lotta per la distruzione delle mafie (tema che riguarda e coinvolge anche il nord Italia e l'Europa); la sicurezza e la dignità del lavoro; il contrasto alla crisi economica, con sagge politiche di sostegno alla competitività delle imprese ed al potere d'acquisto di stipendi, salari e pensioni; il tema di una informazione libera, plurale e completa; l’equità e la contestuale razionalizzazione del carico fiscale; la difesa dell'ambiente e del patrimonio culturale ed artistico; una istruzione migliore per tutti; il ruolo dell'Italia nel mondo, al servizio della stabilità, della pace e di rapporti più equilibrati e proficui tra i popoli e gli Stati; la profonda riforma della Pubblica Amministrazione con un efficace snellimento della burocrazia dello Stato.
Crediamo che il PD debba proseguire con maggiore decisione la strada intrapresa il 14 ottobre. 
Ogni retromarcia sarebbe suicida. In questo senso indirizziamo il nostro intervento al Segretario eletto dalle Primarie. A Walter Veltroni.
La strada la conosciamo bene: è quella dell'innovazione politica, della pulizia morale, del merito, della competenza, della democrazia partecipata, della difesa e promozione dei principi costituzionali (a partire dall'uguaglianza) e – last but not least – della piena contendibilità di ogni carica e del necessario ricambio della classe dirigente: un ricambio spesso invocato ma sinora assai poco praticato.
Le reti delle associazioni vogliono e debbono svolgere un ruolo che riteniamo importante e non sostituibile per avere un grande partito riformista, parte della società e non frazione, magari rinnovata, del sistema politico che conosciamo.
Crediamo che il 14 ottobre, ed anche il 13-14 aprile, le democratiche e i democratici italiani abbiano dato al PD una forza rilevante per giungere, insieme alle fondatrici ed i fondatori del nostro partito, a questo obiettivo. 
Ambizioso ma non rimandabile.


Rete “Articolo 49” 

mercoledì 13 febbraio 2008

PER LA PARTECIPAZIONE LIBERA E CONSAPEVOLE ALLA SCELTA DEI CANDIDATI AL PARLAMENTO

Dopo un lungo ed appassionante confronto tra candidati, eletti ed elettori, mirato a dare ascolto all’aspettativa degli elettori del PD di partecipare alla scelta dei candidati e di promuovere il rinnovamento delle rappresentanze in Parlamento, abbiamo raggiunto un accordo di respiro nazionale e chiediamo la più vasta adesione e sottoscrizione sia da parte di eletti all’assemblea nazionale costituente, sia da parte di chiunque intenda essere parte dell’elettorato del PD e voglia sostenerne il rinnovamento.
Sarà compito di un appropriato regolamento evitare rischi di utilizzo improprio delle primarie, da parte delle vecchie oligarchie, soprattutto in regioni più difficili del nostro paese, e di una commissione di garanzia che abbiamo chiesto sia presieduta dal Presidente del PD Prof. Romano Prodi.

Gli eletti potranno aderire all’appello tramite la pagina web
http://www.ipetitions.com/petition/OdG_Assemblea_Nazionale/index.html

I NON eletti all’assemblea costituente nazionale possono aderire tramite la pagina web
http://www.ipetitions.com/petition/APPELLO_PRIMARIE/index.html

APPELLO
per l’ASSEMBLEA NAZIONALE
del PARTITO DEMOCRATICO
del 16 FEBBRAIO 2008

Cambiare è possibile e ragionevole!
Appello affinché il Partito Democratico si doti di un regolamento per la scelta delle candidature alle prossime elezioni politiche ed amministrative che, adottando i criteri già sanciti nello Statuto, nel Manifesto dei Valori e nel Codice Etico, risponda alla forte richiesta di partecipazione alle scelte e di rinnovamento della classe dirigente.
Diamo corpo alle parole che chiameremo a sottoscrivere il 16 Febbraio da un’Assemblea Nazionale Costituente designata da 3,5 milioni di persone.
Cambiare è la scelta più ragionevole ed è possibile!
Non raffreddiamo gli animi trincerandoci dietro ragioni di tempo!

OdG dell’ASSEMBLEA COSTITUENTE NAZIONALE DEL 16 FEBBRAIO 2008

Il Partito Democratico si pone, sin dall’atto della sua costituzione – le primarie del 14 ottobre 2007 – come un soggetto politico che riconosce nei cittadini i fondatori ed i protagonisti principali della sua azione e delle sue scelte politiche.
Preso atto che lo scioglimento anticipato delle Camere, determinato dalla sciagurata decisione del centrodestra di non impegnarsi nella riforma della legge elettorale, e la conseguente convocazione delle elezioni politiche impone di votare con una legge che, oltre a non garantire governabilità, usurpa il potere dei cittadini di scegliere i propri rappresentanti al Parlamento (sia alla Camera dei Deputati, sia al Senato);
Tenuto che, per contro, è forte la richiesta di rinnovamento che emerge da tutti i cittadini;
Noi delegati all’Assemblea Costituente Nazionale chiediamo al Partito Democratico di assumere la decisione, con voto all’assemblea nazionale del 16 febbraio, di dotarsi di un codice di autoregolamentazione (regolamento quadro) per la formazione delle liste, la cui attuazione sia monitorata da una apposita commissione di garanzia, presieduta dal Presidente del Partito, Prof. Romano Prodi.
Il regolamento dovrà assicurare la piena applicazione, nello spirito e nella lettera, dei principi sanciti nello Statuto, nel Codice Etico e nel Manifesto ed in particolare il criterio dell’equilibrata considerazione del pluralismo delle culture riformiste che partecipano al progetto del nuovo partito, delle differenze culturali dei territori, nonché il criterio della competenza e della parità di genere.
Per dare concreta attuazione ai principi sanciti, chiediamo che sia messo all’ordine del giorno dell’assemblea costituente del 16 Febbraio 2008 la seguente deliberazione.
L’Assemblea Nazionale Costituente, nel pieno rispetto dei poteri ad essa conferita, dà mandato al Segretario Nazionale Walter Veltroni di redigere un regolamento quadro applicabile a tutti i diversi contesti regionali che risponda ai seguenti principi:
1. Elezioni primarie aperte alle elettrici ed agli elettori del 14 ottobre, nonché alle fondatrici e ai fondatori del PD, per la scelta delle candidate e dei candidati, e del loro ordine in lista, a livello circoscrizionale sulla base di autocandidature e di votazione a scrutinio segreto con voto di preferenze, con elezioni da tenersi entro il 5 marzo 2008.
Solo per le circoscrizioni in cui la fase di insediamento dei circoli territoriali non si sia conclusa entro il 25 febbraio 2008, potranno eventualmente essere adottati criteri che, salvaguardando un’ampia partecipazione dei cittadini, tengano conto delle precedenti primarie del 14 ottobre 2007.
2. sia garantita una eguale rappresentanza di donne e uomini attraverso l’alternanza di genere all'interno delle liste e tra i capilista, oppure con il doppio voto di preferenza di genere nelle primarie;
3. siano candidate solo persone che risiedono e/o operano nella circoscrizione di riferimento;
4. nessuno - nemmeno i leader del PD - possa candidarsi in più di una circoscrizione (ad esclusione del “Capo del partito o della coalizione” indicato sulla scheda elettorale);
5. non siano candidate persone che ricadano nelle fattispecie previste nel codice di autoregolamentazione approvato dalla Commissione Antimafia nel 2007 o condannati,anche solo in primo grado, per gravi reati contro la Pubblica Amministrazione;
6. si limitino le candidature di persone che hanno già svolto più mandati parlamentari o negli organi di governo regionale.
Sottoscrivendo questo documento si indicano nelle persone di Annamaria Abbate (Comitato Nazionale per le Primarie) - Silvia Colasanti (Costituente Democratica.net) – Lilia Infelise (Oltre il Mare) – Riccardo Lenzi (Rete Art. 49), i delegati alla presentazione del presente documento e ad apportare eventuali integrazioni nel corso del confronto con la dirigenza nazionale.

lunedì 11 febbraio 2008

IDEE PER UN PROGETTO DI REGOLAMENTO PER LE CANDIDATURE DEL COSTITUENTE PARTITO DEMOCRATICO

PRIMARIE E ASSEMBLEE COSTITUENTI REGIONALI (ALLARGATE AI DELEGATI NAZIONALI E DEI CIRCOLI) PER SELEZIONARE LA CLASSE DIRIGENTE
La stessa caduta, nonostante l’impegno tenace di Romano Prodi, del Governo dell’Unione, la grande partecipazione popolare registrata il 14 ottobre 2007 per l’elezione diretta di Walter Veltroni al ruolo di Segretario Nazionale del Partito Democratico e l’operazione politica messa in moto con il processo costituente del PD ci consegnano una responsabilità ineludibile: dare una risposta coerente a quanti pongono una domanda di partecipazione. Se partecipare non è rituale, significa partecipare per scegliere.
Dunque il coinvolgimento dei cittadini non può essere residuale o di tipo consultivo, ma costitutivo dei processi decisionali. Più di tanti dibattiti l’esperienza del 16 ottobre 2005 e del 14 ottobre 2007 hanno tracciato un confine netto tra due modi di intendere la politica. Gli elettori, i nostri elettori, ci ricordano che non solo scelgono il progetto Democratico, ma anche che sono insofferenti per una politica tutta decisa all’interno delle segreterie dei partiti e svolta prevalentemente sui mass media.

Ebbene a queste precise richieste servono risposte coerenti e convincenti. L’appuntamento elettorale del 13 e 14 aprile 2008 prevede le elezioni politiche e, in diversi casi, anche quelle le amministrative. Visti i tempi ristretti si sta ragionando sulle alleanze (o non alleanze) del Partito Democratico. Poi c’è la scelta dei candidati per il Parlamento della Repubblica Italiana o d’altre cariche istituzionali (Presidente di Regione o Provincia e Sindaci). La scelta dei candidati, se fatta in modo democratico, è un’opportunità, non un problema che ci fa litigare e perdere d’entusiasmo e forza collettiva. Elementi che sono fondamentali per lavorare duramente in campagna elettorale, con l’obiettivo serio e possibile di vincere le elezioni politiche.

Per il livello nazionale, che prevede un sistema elettorale proporzionale, con le liste bloccate e premi di maggioranza, sono necessari metodi di selezione trasparenti, pubblici e verificabili. Dunque la democratizzazione riguarda tutti gli ambiti di decisione, i criteri ed i metodi.
Nonostante le difficoltà e la complessità d’applicazione nel sistema proporzionale (Porcellum), le Primarie sono lo strumento principale, quello che risponde con maggior immediatezza alla domanda dei cittadini di contribuire alle scelte del proprio Partito.

Al frazionamento dei partiti favorito dalla legge “Porcellum” rispondiamo con un forte e coeso Partito Democratico, alle scelte esclusive di pochi dirigenti di partito, come farà sicuramente il Centro-Destra, con la democratizzazione dei processi di selezione delle candidature. E lo sappiamo tutti: le Primarie innescano procedure democratiche che svegliano energie fra i cittadini e innescano un moltiplicatore di consensi per il Partito Democratico!

Nell’individuazione delle candidature si devono tener conto degli equilibri di territorio, di competenze, delle culture politiche riformiste e delle norme a garanzia verso il “giovane” Partito Democratico. Riteniamo perciò indispensabile applicare sin da queste elezioni le norme in merito a rappresentanza di genere, limite dei mandati, condizioni ostative alle candidature già inserite nello Statuto e nel Codice Etico del PD approvati dalle rispettive commissioni e prossimamente dall’Assemblea Costituente Nazionale; nonché il principio del divieto a candidature multiple inserito nella proposta di Referendum elettorale.
Tutto questo attraverso un patto con i cittadini e con gli aderenti del PD. Primarie per una metà delle candidature, scelta delle restanti candidature attraverso elezioni all’interno delle Assemblee Costituenti Regionali “allargate” del Partito Democratico.

Le scelte possono diverse, anche le complessità degli strumenti. In tutti i casi la scelta non è tecnica, bensì politica. La necessità e l’opportunità di un serio rinnovamento della classe dirigente esige risposte meditate nuove, flessibili e che chiedono coraggio per una produttiva innovazione politica. E tutto questo se vogliamo essere coerenti con l’impegno di una politica nuova e con l’ambizione di vincere le elezioni legislative, ricordandoci che è molto alta fra i cittadini l’aspettativa che vi siano le Primarie e altre procedure democratiche e trasparenti di selezione dei parlamentari, e anche di altri rappresentanti, del PD.
Il simbolo è quello verde-bianco-rosso del PD (con un ramoscello di Ulivo), il candidato a Presidente del Consiglio è Walter Veltroni (segretario del PD poiché eletto da milioni di cittadine democratiche e cittadini democratici), un programma sintetico, comprensibile a tutti gli elettori ed elettrici, è già in cantiere.
Ora, le Assemblee Regionali Costituenti di Partito e le Primarie per vincere!



BOLOGNA PER L’ULIVO – Rete Nazionale Cittadini per l’Ulivo (Associazione nazionale partecipante al percorso costituente del Partito Democratico) http://www.bolognaperlulivo.org/ – info@bolognaperlulivo.org
COMITATO NAZIONALE PER LE PRIMARIE http://www.perleprimarie.org/info@perleprimarie.org
COMUNITA’ DI COSTITUENTE DEMOCRATICA.NET http://www.costituentedemocratica.net/
gestione@costituentedemocratica.net
RES PUBLICA – Rete Civica per il Partito Democratico di Bologna
RETE ARTICOLO 49 – Rete Nazionale per il Partito Democratico www.retearticolo49pd.blogspot.com

mercoledì 31 ottobre 2007

LETTERA APERTA A WALTER VELTRONI PROMOSSA DA Rete ARTICOLO 49 e Rete COSTITUENTE DEMOCRATICA

Lettera aperta al Segretario Walter Veltroni
Ai Segretari regionali
Al Comitato di garanti delle Primarie del Partito Democratico

L’assemblea costituente del Partito Democratico alla quale in qualità di elette ed eletti abbiamo partecipato a Milano il 27 ottobre si è conclusa con l’approvazione ad alzata di mano di un dispositivo che non era stato oggetto di alcun dibattito e del quale non sono state neanche esplicitati i meccanismi che hanno portato alla sua formazione.
Abbiamo aperto una nuova era nel modo di concepire le relazioni politiche, celebriamo con soddisfazione il superamento di steccati storici che sin dal dopoguerra avevano diviso le forze politiche di provenienza. Per la responsabilità che ci coinvolge tutti nel portare a compimento un progetto così ambizioso, ci appare necessario tentare di recuperare la sostanza di alcuni di quei passaggi e riprendere il filo costituente dell’assemblea.
Walter Veltroni non aveva mancato di sottolineare la rilevanza del ruolo assembleare (“siete il nucleo pulsante della vita del PD…un partito che parte dal basso e non dall’alto”), aveva attestato l’impegno dell’apparato ad “evitare di mettere il vino nuovo in otri vecchi” ed a ricercare una fisionomia organizzativa del tutto nuova che faccia leva sulla cittadinanza attiva. Rosy Bindi aveva evidenziato come tutti gli eletti abbiano un ruolo costituente che non può essere aprioristicamente assoggettato al principio di maggioranza. Enrico Letta aveva sottolineato come debba essere considerata chiusa la stagione della cooptazione per aprire la strada a quella della competizione nell’accesso a tutte le cariche di partito. Una nuova stagione di civiltà politica aveva sintetizzato Veltroni.
Non possiamo dimenticare con quali garanzie di partecipazione fu svolto il fecondo lavoro delle tre sottocommissioni e poi della Commissione Ruini nella fase costituente della nostra carta Costituzionale. Non possiamo ignorare che per quanto straordinarie siano le norme regolamentari per la formazione del PD formulate dal Comitato dei 45 esse avessero stabilito in modo sin troppo chiaro lo strumento elettivo. Che, come ha ricordato nel suo intervento Romano Prodi, l’art. 49 della Costituzione prevede espressamente il metodo democratico come requisito fondamentale di funzionamento dei partiti politici e come sia stata espressa da tutti coloro che sono intervenuti nel corso dell’assemblea la volontà di attuare sino in fondo questo principio.
Non possiamo sorvolare sull’affidamento nella lealtà del gruppo dirigente provvisorio riposta da tante elettrici ed elettori e dagli stessi eletti alle primarie del 14 ottobre. Non possiamo deludere le speranze dei tanti che vogliono fortemente utilizzare al meglio questa occasione per riformare la politica. Non possiamo ignorare che molti consensi che ci sono stati consegnati rimangono condizionati alla credibilità che il nuovo PD sarà in grado di assicurare.
Non vogliamo distruggere una occasione sulla quale si fondano tante aspettative, intendiamo solo rimettere in fila le cose per evitare che un difetto di costruzione possa lasciare su tante speranze un’ombra indelebile. Le regole di funzionamento del PD devono necessariamente essere il frutto di momenti di collegialità e partecipazione che non possono essere alterati da surrettizi surrogati di cooptazione, che di per sé, anche solo astrattamente, si prestano a lasciare l’onta della assenza di democrazia alle radici di un partito che ha tutt’altre ambizioni.
Per questo motivo condividiamo, sottoscriviamo e invitiamo alla rapida diffusione e sottoscrizione della lettera aperta a Walter Veltroni pubblicata sul sito http://www.costituentedemocratica.net/ che di seguito pubblichiamo.
La sottoscrizione può avvenire inserendo un commento, inserendo i propri dati anagrafici, il telefono e l'e-mail.

In fede.
Lilia Infelise - eletta in Calabria nella lista “A Sinistra per Veltroni” (rete Articolo 49 – Res Publica)
Riccardo Lenzi - eletto in Emilia-Romagna nella lista “Democratici con Veltroni” (rete Articolo 49 – Res Publica)
Paolo Orioli – Comitato Promotore nazionale Primarie (rete Articolo 49 - Res Publica)
Roberto Giorgi Ronchi – avvocato; già candidato all'Assemblea costituente regionale del PD (rete Articolo 49 - Res Publica)
Gianfranco Pasquino - Docente di Scienza Politica- Università degli studi di Bologna



Lettera a Walter Veltroni

Caro Walter Veltroni, noi democratiche e democratici, elettori delle primarie del 14 ottobre, candidati ed eletti nelle Assemblee Costituenti del Partito Democratico, manifestiamo il nostro profondo sconcerto per come si è conclusa la prima Assemblea Costituente del Partito Democratico.
Una bella giornata è stata rovinata da una pessima conclusione.
Una votazione a sorpresa, su un documento letto in fretta, mai discusso in precedenza e senza alcuna possibilità di discuterlo.
Una votazione senza alcuna garanzia di democrazia (nessuna verifica dei votanti, dei favorevoli e dei contrari).
Una nomina delle commissioni per quote di liste contraddicendo le dichiarazioni che non ci sarebbero state correnti. Nessun vero coinvolgimento dei delegati nell’Assemblea di sabato e, a quanto pare, nemmeno nei lavori di costruzione dei documenti del Partito. La votazione di un vicesegretario non prevista in alcuna norma del Regolamento e presentata con una palese forzatura dello stesso regolamento. (Nessuno vietava che TU lo indicassi come vicesegretario, ma è cosa diversa dall’elezione in Assemblea) La decisione di far eleggere i Coordinatori provinciali (da nessuna parte si dice provvisori) dagli eletti nelle Assemblee Costituenti regionali e nazionali con uno straordinario percorso di autoleggittimazione dall’alto verso il basso. La decisione di “costituire il Partito Democratico nei territori, secondo le modalità decise congiuntamente dal Segretario Nazionale e dai Segretari Regionali” con un metodo che definire verticistico è un eufemismo; contraddicendo lo spirito federale del Partito Democratico e senza alcuna garanzia che saranno i cittadini a scegliere i loro organismi. Per questo noi democratiche e democratici,

TI CHIEDIAMO, in qualità di Segretario Nazionale del Partito Democratico,
di garantire:
- che mai più accadrà che, all’interno del Partito Democratico – a nessun livello, le decisioni siano prese da un ristretto numero di persone e presentate, di fatto, all’Assemblea solo per la ratifica. - che siano sempre garantiti reali spazi di discussione e dibattito.
Di assicurare che:
- entro il 23 dicembre, si provvederà all’ELEZIONE degli organismi comunali del Partito Democratico, con la partecipazione aperta a tutti i cittadini (anche a coloro che non hanno partecipato il 14 ottobre), e che saranno, semmai, gli organi comunali ad eleggere i provinciali se non si vuole fare anche l’elezione diretta dei provinciali
- tutti gli organismi nominati hanno carattere transitorio fino all’approvazione degli Statuti Regionali e di quello nazionale;
- i lavori delle commissioni saranno resi pubblici in modo continuativo attraverso la rete internet e sarà possibile intervenire con proposte che saranno obbligatoriamente prese in considerazione dalla commissione, in particolar modo per quanto riguarda i contributi dei componenti dell’Assemblea Costituente Nazionale;
- prima che le commissioni termino il loro lavoro sarà data la possibilità ai componenti l’Assemblea di votare sui punti controversi dei documenti. In ogni caso, in sede di Assemblea Nazionale per l’approvazione dei documenti, sarà dato adeguato spazio al dibattito, al confronto ed i documenti saranno votati per punti anche sulla base di proposte contrapposte;
- che tutte le decisioni politiche e organizzative prese da te o dagli organi del partito saranno rese pubbliche attraverso il sito internet al fine di garantire la massima trasparenza.

TI INVITIAMO

a proporre che le Assemblee Regionali, convocate per il 10 novembre, eleggano democraticamente i delegati componenti della DIREZIONE FEDERALE provvisoria, al fine di costituire un organismo politico legittimato che possa accompagnarti in questa fase transitoria.
A questa specifica votazione avranno diritto di voto anche i delegati all’Assemblea Costituente Nazionale.

sabato 20 ottobre 2007

Proposte per lo Statuto del Partito Democratico

Bologna, 15 agosto 2007


Rete “Articolo 49”:
per una AREA CIVICA delle democratiche e dei democratici italiani

I sottoscritti, in quanto cittadine e cittadini attivamente partecipi al processo costituente del Partito Democratico, ritengono indispensabile riportare l’attenzione sul tema della riforma dei partiti e, più in generale, della politica, di cui il PD dovrebbe essere promotore ed attore.
La Costituzione italiana è il principale punto di riferimento della nostra azione politica. Le proposte per lo Statuto da noi formulate si ispirano infatti alla formulazione dell’articolo 49 della Costituzione ideata dalla Commissione Bozzi (1983-84): “Tutti i cittadini hanno diritto ad associarsi liberamente in partiti per concorrere con strutture e metodi democratici, a determinare la politica nazionale. La legge disciplina il finanziamento dei partiti, con riguardo alle loro organizzazioni centrali e periferiche e prevede le procedure atte ad assicurare la trasparenza ed il pubblico controllo del loro stato patrimoniale e delle loro fonti di finanziamento. La legge detta altresì disposizioni dirette a garantire la partecipazione degli iscritti a tutte le fasi di formazione della volontà politica dei partiti, compresa la designazione dei candidati alle elezioni, il rispetto delle norme statutarie, la tutela delle minoranze”

Non si tratta solo di assicurare la democraticità del PD; è altrettanto essenziale affermare, tra i principi caratterizzanti la struttura del nuovo partito, quello di “servizio per la politica”: i partiti come strumenti non solo della, ma soprattutto per la democrazia.
In coerenza con questo principio, pensiamo che il PD dovrà impegnarsi a ricorrere sempre ad un meccanismo democratico e partecipato di selezione delle candidature, a prescindere dalla legge elettorale.

Vorremmo che, superando le polemiche di questi mesi, il dibattito – prima e dopo il 14 ottobre – si concentrasse sul vero oggetto dell’Assemblea costituente: lo Statuto e il Manifesto. Questi saranno infatti gli elementi di valutazione della reale portata innovativa del progetto politico.
A tal fine abbiamo realizzato un blog, quale strumento utile per discutere e raccogliere contributi:
http://www.retearticolo49pd.blogspot.com/
Noi stessi abbiamo da tempo iniziato a ragionare su questi temi qualificanti per lo Statuto del nascente partito. Il decalogo che vi proponiamo contiene 10 punti a nostro giudizio essenziali per uno Statuto effettivamente “democratico”.
Vi invitiamo ad aderire con commenti di sostegno e proporre una declinazione più completa e dettagliata di ogni singolo punto.
Ci rivolgiamo a tutti i soggetti in particolare a tutti i candidati nelle liste che concorrono all’elezione delle assemblee costituenti (nazionale e regionali).
Chi sottoscrive questo decalogo si impegna a sostenerne attivamente i contenuti.

Proponenti:

Luca Foresti, Roberto Giorgi Ronchi, Lilia Infelise, Riccardo Lenzi,
Claudio Nunziata, Paolo Orioli, Valerio Serra, Marco Valbruzzi.

I dieci punti proposti dalla Rete Articolo 49

Rete “Articolo 49”
www.retearticolo49pd.blogspot.com
Proposte per lo Statuto del Partito Democratico

1) Partecipazione e tutela delle minoranze
Garantire una diffusa ed incisiva partecipazione degli iscritti e dei simpatizzanti, ai quali verranno garantiti concreti poteri di decisione, controllo e deliberazione.

2) Equa rappresentanza di genere
Un sistema di attribuzione degli incarichi e delle candidature in virtù del quale nessuno dei due sessi sia rappresentato in misura superiore al 50% delle cariche totali disponibili.

3) Struttura federale
In base al principio di sussidiarietà, il partito garantirà, all’interno di un comune quadro nazionale (normativo e valoriale), una completa autonomia alle diverse articolazioni territoriali.

4) Cariche di partito, iscritti ed elettori
Pari opportunità e metodo dell’elezione diretta da parte dei singoli iscritti o simpatizzanti - con voto personale e segreto - per le cariche dirigenziali del PD, ad ogni livello.

5) Incompatibilità fra incarichi
Divieto assoluto del cumulo di incarichi: a prescindere dal livello nessun/a democratico/a potrà ricoprire più di due ruoli. Va prevista l’incompatibilità tra incarichi dirigenziali all’interno del partito e incarichi esecutivi nelle istituzioni (obbligo di dimissioni se eletti, salvo per i mandati in essere che potranno essere adempiuti fino alla naturale scadenza).

6) Criteri di esclusione e controllo delle candidature
Possibilità per gli iscritti di valutare l’adeguatezza (profilo etico, professionale e politico) dei candidati e degli eletti. Questi ultimi sono obbligati a rendere conto periodicamente del proprio operato in pubbliche assemblee territoriali.

7) Conflitti di interesse e trasparenza dei finanziamenti
Misure cautelative e limitazioni inderogabili per evitare commistioni tra dirigenti/rappresentanti del partito e chi - in forma diretta o indiretta - amministra e/o controlla finanziatori privati o società/enti gestiti da istituzioni di nomina pubblica. L’obbligo di rendere pubblica la propria posizione reddituale-patrimoniale per chi ricopre ruoli di una certa responsabilità.
Obbligo di pubblicità ed informazione su ogni voce di entrata e di uscita della fondazione (o di altro ente) che gestirà il patrimonio del partito.

8) Primarie a tutti i livelli
Ricorso alle primarie quale metodo di selezione delle candidature a tutti i livelli della rappresentanza; l’attivazione dello strumento delle primarie deve essere possibile al termine di ogni singolo mandato.

9) Limiti alla reiterazione dei mandati
Limiti inderogabili alla reiterazione dei mandati nella medesima carica; non saranno comunque possibili più di 2 mandati consecutivi per qualunque carica (elettiva o di partito).

10) Collegio di garanzia
Il PD si atterrà, nello svolgimento delle sue funzioni interne, ai principi di trasparenza e responsabilità, rigorosamente garantiti da un Collegio di Garanti i cui componenti devono essere eletti (a rotazione) in base ai criteri di cui al punto 4.

Contribuisci alla realizzazione del Manifesto del Partito Democratico

Bologna, Agosto 2007

Tra due mesi nascerà il Partito Democratico. Perché e Chi é interpellato? E’ bene ricordare quali sono i motivi e quali soggetti sono, con passione e intelligenza, impegnati a partecipare a questo progetto politico. Due aspetti della questione tra loro inscindibili.
I partiti italiani – e non solo – nell’ultimo ventennio del secolo scorso hanno attraversato una gravissima crisi di idee, di valori e di identità: gli strumenti con i quali i partiti guardavano ed interpretavano la realtà si sono rivelati improvvisamente antiquati, obsoleti, inadatti ad affrontare le aspirazione e i problemi del nostro tempo.I valori, i desideri, i bisogni, le aspettative, i comportamenti dei cittadini sono cambiati e stanno cambiando in gran fretta ed il patrimonio ideale e progettuale delle grandi famiglie politiche del ‘900 si è rivelato insufficiente. Il nostro paese, che in Europa si caratterizza per una permanente polarizzazione tra aree territoriali (basti pensare ai tassi di disoccupazione giovanili e femminili) ha visto, più di altri Paesi europei, un fenomeno di immigrazione straordinariamente rapido e consistente. Il nostro Paese, ancora una volta interpreta più di altri Paesi europei l’urgenza di una rinnovata carta costituente che affermi valori condivisi e mete comuni. Il progetto di Partito Democratico è un progetto per un contributo a questo compito che la storia ci affida, non è solo il progetto di una parte politica del nostro paese. Non possiamo indulgere a particolarismi e non possiamo trascurare l’importanza di affermare innanzitutto un metodo che da un lato renda più aperti i confini e le forme di ingresso, agli attori che vogliono partecipare a questo affascinante progetto, dall’altro permetta di mettere a fuoco e chiarire le ragioni delle differenze.
Riavvicinare i cittadini alla politica, restituire loro il piacere ed i modi giusti per contare è una delle sfide principali del percorso per la costruzione del Partito Democratico; una sfida che è possibile vincere ad alcune precise condizioni di metodo e di contenuti.
Ci è chiesto il coraggio di dichiarare i fondamenti del nuovo progetto politico, ovvero i terreni su cui un partito plurale è chiamato a convergere e quelli su cui è chiamato, con tolleranza, a ricercare mediazioni possibili.
Occorre individuare e dare un nome a nuove forme e regole della partecipazione dei soggetti all’assunzione delle grandi scelte di principio sulle quali fondare il disegno delle traiettorie di sviluppo del nostro paese e dell’intera Europa.
Si tratta di dichiarare in modo inequivocabile la prospettiva ideale del partito Democratico rispetto al modello di sviluppo e alla relazione tra aree ricche e povere del Pianeta, in merito alla prevenzione e soluzione dei conflitti, ai principi a fondamento dell’educazione e formazione, della ricerca scientifica, dei servizi socio sanitari, dei rapporti tra Stato e mercato, si tratta non di un programma, non è questo a tema, ma delle grandi visioni e dei fondamenti e condizioni che rendono realistico l’obiettivo della convergenza tra coesione e sviluppo sostenibile, delle condizioni che permettono la conciliazione tra obiettivi di inclusione di nuovi soggetti e culture e permanere del senso vitale di appartenenza a una storia, a una comunità, quella europea, in una prospettiva di grande apertura e impegno solidale tra i popoli.
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